È nei laboratori e nella formazione, la forza del Festival Orizzonti

Tra i sold-out si è conclusa la 18ª edizione del Festival chiusino diretta da Gianni Poliziani. Con due spettacoli realizzati dagli allievi del corso per adulti del Teatro Pietro Mascagni, uno con i bambini del corso di teatro per le scuole primarie della Fondazione Orizzonti d’Arte, e uno creato dai Semidarte2.0 durante il laboratorio intensivo diretto da Francis Pardeilhan, il Festival Orizzonti centra sulla formazione il fulcro delle sue attività. 

È un festival che ha registrato continui sold-out, quello svoltosi nella Città di Chiusi dal 2 al 9 Agosto 2020: quindici eventi, tra spettacoli di prosa, musica, mostre d’arte e soprattutto laboratori, hanno animato il centro storico della città etrusca, nella prima settimana di agosto. La Fondazione Orizzonti d’Arte ha scommesso su un’edizione non scontata, viste le limitazioni e le complessità derivate dall’emergenza Covid-19, la quale ha comportato non poche difficoltà organizzative. 

Una settimana di spettacoli ed eventi nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. Le norme igienico sanitarie indicate nel DPCM dell’11 giugno sono state attentamente seguite da parte di tutto lo staff  coinvolto nell’organizzazione del festival.

Il tema della manifestazione scelto dal direttore artistico Gianni Poliziani è stato “Ricostruire”, «Perché di questo hanno parlato gli spettacoli del festival e questo ci impone il momento storico che stiamo vivendo» afferma il direttore artistico Gianni Poliziani «ricostruire vite, ricordi, esistenze, impegni, collaborazioni. La ricostruzione dei progetti, come la Filarmonica di Chiusi che si è esibita per la prima volta in apertura del festival, dopo il lock-down. La ricostruzione fisica della luce in momento buio come quello che stiamo vivendo, come è rappresentata nei quadri di Roberta Betti, che sono stati in mostra per tutta la durata del festival. C’è stata Silvia Frasson che con “La Vita Salva” ci ha raccontato la ricostruzione di una vita nel confronto con la morte e con la malattia; in “Murielle”, Livia Castellana ci ha parlato della ricostruzione dell’esistenza di una donna sola; Claudio Boccaccini con “La Foto del Carabiniere” ci ha fatto ricostruire la memoria storica maestra di vita, e la coppia Waldergan-Bartoli con “Il Paese più Sportivo del Mondo” di Manfredi Rutelli, tratto dai racconti di Riccardo Lorenzetti, ci ha parlato, con toni nostalgici, della ricostruzione del ricordo di un piccolo mondo antico che non c’è più». 

Ma soprattutto sono stati i risultati dei laboratori che hanno rappresentato il fiore all’occhiello di questa edizione. «I laboratori di Alessandro Manzini, sia quelli per ragazzi e per adulti tenuti del Teatro Pietro Mascagni, sia quelli portati avanti nelle scuole, sono stati bruscamente interrotti a marzo dall’emergenza pandemia» racconta Gianni Poliziani «Gli spettacoli conclusivi dei laboratori, che erano già in fase di preparazione sono stati ricostruiti per il Festival – e qui torna il tema della manifestazione “ricostruire” – in una forma diversa», i due spettacoli “Borgo degli Dei” e “Borgo degli Eroi” sono stati allestiti in forma itinerante, e hanno guidato gli spettatori, suddivisi in gruppi di massimo 10 persone, nelle nicchie e negli scorci più nascosti del centro storico della Città di Chiusi. «È stato molto bello vedere il successo e gli apprezzamenti del pubblico nei confronti dello spettacolo diretto da Francis Pardeilhan con la compagnia Semidarte2.0» continua Gianni Poliziani «così come è stato emozionante vedere i bambini della scuola primaria, guidati da Alessandro Manzini, mettere in scena uno spettacolo, dopo mesi che li hanno costretti a restare lontani, in casa». 

La città di Chiusi si è animata anche al di fuori degli spazi in cui si sono svolti gli spettacoli, Chiostro di San Francesco e Tensostruttura di San Francesco, con il Dopofestival, che ha visto coinvolti, ogni sera, ristoranti locali, i quali hanno allestito in piazza uno stand di street food, con particolari abbinamenti enogastronomici. 

«Un successo per la Fondazione Orizzonti d’Arte che ha ritrovato il suo festival in un anno in cui  la sua realizzazione non era assolutamente scontata» Afferma il Presidente della Fondazione orizzonti d’Arte, e sindaco della Città di Chiusi, Juri Bettollini, «Un successo anche e soprattutto per la Città di Chiusi, che ha ritrovato un’occasione per stare insieme e per ripristinare quel senso di comunità che è stato fortemente messo in crisi negli ultimi mesi. Abbiamo visto persone condividere spettacoli teatrali, musica ed eventi, nel pieno rispetto delle regole igienico sanitarie di contenimento del Covid-19. È così che si riparte: senza paura ma rispettando le regole». 

“Murielle” – Livia Castellana

Murielle

Liberamente tratto da  “Una donna spezzata” 

di Simone de Beauvoir

Riadattamento a cura di Gianni Poliziani e Livia Castellana

Una stanza. Una poltrona. Una donna.

Una stanza che fa da filtro tra l’esterno caotico di una città in festa e la solitudine della sua realtà quotidiana.

Una sola poltrona, centro di vita, avvolgente, quasi un rifugio. 

Una donna. Amareggiata? Disorientata? Arrabbiata?

Forse solo una donna insoddisfatta che ha smesso di sognare, suo malgrado, da molto tempo.

Gli affetti, i progetti, le speranze si sono sgretolati uno dopo l’altro senza che lei potesse impedirlo.

Il muro di incomprensioni che si è creato nel tempo tra lei e gli affetti più cari sembra insormontabile. Ma la vita non finisce neanche quando smetti di sognare, semplicemente non ti puoi arrendere… 

 Preparati, fatti bella ed esci.

“Lo so, gli farebbe comodo che scomparissi… sono come un cardo dentro le loro mutande. Ah no, non gli farò questo piacere”.

Il linguaggio, appositamente confuso e disordinato, a tratti ironico, simula il caotico flusso dei pensieri che dimorano nella testa della protagonista, e fa percepire quella lucida follia, causa scatenante del suo malessere esistenziale.

Concerto d’Estate – Filarmonica della Città di Chiusi

Ricostituita per la seconda volta nel 1975 (la prima risale al 1823), fin ad oggi ha visto il susseguirsi di 2 maestri di grande carisma, Franco Giannotti e l’attuale Roberto Fabietti e il  Sig. Francesco Crezzini, persona di grande rilievo nella comunità Chiusina, è l’ultimo incaricato al ruolo di Presidente dell’Associazione.

In questi 45  anni le esibizioni sono state innumerevoli e di grande successo:

Dal Carnevale di Verona, a quello di Viareggio, da quello di Fano a Follonica, dal grande raduno per il 50° della Liberazione a Firenze… ai concerti nei paesi esteri gemellati con la Città di Chiusi. Si è esibita in Francia nel 2010 e nel 2019, ad ANDREZIEUX BOUTHEON, e nel 2016 a NEU ISEMBURG in Germania.

Assolutamente degne di nota anche le esibizioni  davanti agli ultimi tre Papi.

La Filarmonica organizza manifestazioni annuali di grande risonanza; il Concerto per la festa della Patrona S.Mustiola, il Concerto per la festa della Repubblica, quello di S. Cecilia, patrona della musica, e un concerto a primavera a Chiusi Scalo per la Festa della misericordia. Altri appuntamenti a cadenza annuale sono le processioni, i cortei per il 25 aprile e per il I maggio e le sfilate carnevalesche locali e, un appuntamento di grande prestigio e richiamo è quello del concerto all’alba sulle rive del nostro Lago.  Sono molto gradite dai musicanti e dal Direttore le partecipazioni a spettacoli musicali, commedie e operette.

E’  in fase di ricostituzione  il gruppo delle Majorettes… fondato nel 1979, voluto da un nostro paesano che tanto ha fatto affinché  si potesse concretizzare questo sogno,  Perfezionato poi con la collaborazione di una maestra di danza classica, nel corso degli anni il gruppo ha subito numerosi cambiamenti fino al 2006, quando è stato completamente rinnovato da due ex-majorettes, Paola ed Orietta. Attualmente è seguito da Sara Foscoli, sassofonista della filarmonica che si è specializzata in questa disciplinaseguendo anche dei corsi a livello nazionale. 

Nel corso di questi anni le Majorettes di Chiusi hanno seguito i musicisti colorando ogni manifestazione con un pizzico di brio.