“L’Arte della Fuga” // #chiusinteatro

Una residenza artistica torna ad animare le tavole del palco scenico del Teatro Pietro Mascagni di Chiusi. La Fondazione Orizzonti d’Arte ha infatti deciso di supportare il nuovo progetto artistico della compagnia “If Prana”, che sarà presente nella città etrusca dal 15 al 21 Febbraio 2021. Una settimana in cui il gruppo teatrale lavorerà al suo spettacolo, integrandosi e confrontandosi con la comunità che gravita attorno alle attività della Fondazione Orizzonti d’Arte. 

La compagnia sarà al lavoro sul suo nuovo spettacolo “L’arte della fuga”, e vedrà coinvolti l’attore Marco Brinzi, Caterina Simonelli alla regia, per la drammaturgia di Andrea Cosentino. Il lavoro che la compagnia porterà avanti ruoterà attorno alla figura di Glenn Gould, annoverato tra i più grandi pianisti mai vissuti. Nel 1964, dopo una carriera costellata di successi, Gould, a soli trentadue anni, decide di non esibirsi più in pubblico, isolandosi completamente. «Da allora, oltre ad attenersi sino alla morte al proposito di non sottostare mai più alla “tirannia feroce e idiota del concerto pubblico”, intratterrà con il mondo musicale a lui contemporaneo rapporti rigorosamente filtrati dalla tecnologia» afferma l’attore Marco Brinzi «Perchè questa scelta radicale? Come si può continuare a vivere d’arte senza soccombere alle logiche del mercato dello spettacolo? Partendo da queste  domande e indagando la personalità di Gleen Gould cercheremo di dar vita al nostro nuovo progetto teatrale in residenza artistica a Chiusi» continua Brinzi, «Scegliamo di dar vita a questo progetto proprio in un anno in cui i teatri hanno subito la mancanza di ciò che più gli è necessario: il pubblico».

La Compagnia

 IfPrana è una Compagnia teatrale versiliese, specializzata in: Produzione di spettacoli, organizzazione e promozione di eventi  nonché progetti di formazione del pubblico.

Il nuovo progetto “L’Arte della Fuga” che verrà portato avanti in residenza artistica, presso il teatro Pietro Mascagni di Chiusi, vedrà coinvolti Marco Brinzi, Caterina Simonelli e Andrea Cosentino. 


Marco Brinzi

Diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Luca Ronconi, Marco Brinzi ha lavorato con registi quali: Massimo Castri, Serena Sinigaglia, Veronica Cruciani, Ciro Masella, Gilbert Rouviere, Robert Carseen, Cristina Pezzoli, Angela Finocchiaro e inoltre dal lituano Oskaras Koršunovas e dal britannico Declan Donnellan.

Per la televisione è stato Massimo Lorenzon nella serie Sky “1992” e coprotagonista nel film tv Rai “Limbo”, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco.  Nel 2016 ha recitato nell’ultimo film dei Fratelli Taviani “Una questione privata” tratto dall’omonimo libro di Beppe Fenoglio, mentre nel 2018 è in “Il testimone invisibile”, diretto da Stefano Mordini, prodotto da Warner Bros Italia. 

È stato protagonista del monologo “Autobiografia di un picchiatore fascista”, ispirato al libro di Giulio Salierno (edito da MinimumFax) dal 2019.

Marco porta in scena anche lavori indipendenti  di teatro civile attraverso spettacoli quali: “Ich War Da_ io ero là” che racconta la strage nazista del 44’ a Sant’Anna di Stazzema, nonché il reading teatrale “La Tregua”, tratto dall’opera di Primo Levi. 

Nel 2020 ha recitato nel film tv per la  Rai dedicato a “Chiara Lubich” diretto da Giacomo Campiotti.


Caterina Simonelli  

Diplomatasi nel 2005 presso la Scuola del Piccolo di Milano diretta da Luca Ronconi, si forma con registi quali Lev Dodin, Anatolij Vassiliev, Mamadou Dioume, Bruce Myers, Michele Abbondanza, Marco Baliani, Maria Consagra, Gianfranco De Bosio, Massimo De Francovich, Francesca Della Monica, Federico Tiezzi.

Terminata la scuola, lavora per un certo periodo in Scozia, nella compagnia internazionale Charioteer Theatre, diretta da Laura Pasetti. Come attrice viene diretta tra gli altri da Marco Baliani, Michela Lucenti, Bruce Myers, Luca Ronconi, Alfonso Santagata, Federico Tiezzi. Come aiuto regista affianca Robert Carsen, + Giuseppina Carutti, Luca Ronconi, Andrée Ruth Shammah, Serena Sinigaglia.

Nel 2006 scrive e dirige “Schegge”, ispirato a “La valle bianca” di Sirio Giannini, vincendo il bando ‘Spazio per le Idee’, per la provincia di Lucca, mentre nel 2007 cura la regia di “Visioni: sogno di una notte di mezza estate”, da William Shakespeare, co-prodotto col Piccolo Teatro di Milano. 

Come attrice vince nel 2011 il Premio Virginia Reiter. Nel 2013 comincia a lavorare come attrice e regista per la compagnia IF Prana, con la quale produce: “R…Esistere. 13 buoni motivi per rinunciare al suicidio” (2013), vincitore del bando “Giovani in Scena”; In alto mare (2014), finalista di Scintille Festival Asti Teatro; Grow (2015), coproduzione con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, “Pleasure for measure” (2016), coproduzione con Tema Cultura di Treviso. Dal 2016 comincia a scrivere per il teatro: “ReaLeaR” in cui, come attrice è diretta da Marta Richeldi; “Family Affair – una rielaborazione del mito di Edipo e Scimmie o di quella guerra detta di Troia” di cui cura la regia, tutti prodotti con il contributo della regione Toscana. 

Come operatrice di IF Prana e della Compagnia Lombardi-Tiezzi, dal 2011 conduce laboratori formativo-didattici per gli studenti degli istituti scolastici della Toscana, workshop pratici per adulti e training fisici per attori professionisti. E’ uno degli insegnanti di Tema Academy corso di formazione per attori professionale della regione Veneto.

Nella Stagione 2015/2016 ha interpretato Goneril nel “Lear” di Roberto Bacci e nel 2017/18 sempre come attrice è in “Sognare a teatro” produzione del Teatro Nazionale della Toscana.

Nel 2017/18 lavora alla scrittura insieme a Silvia Bennett ed è interprete di “Trash” spettacolo di teatro fisico ispirato alla Tempesta di Shakespeare e prodotto dalla compagnia IF Prana. È interprete di “Libra, spettacolo per bambini dai tre anni”: ideazione e coreografie di Silvia Bennett e prodotto da If Prana.

Dal 2018 al 2020 porta avanti il lavoro come esperta teatrale per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado su tutto il territorio toscano.

Come insegnante della Tema Academy porta in scena tre riscritture originali di Giovanna Cordova con gli allievi: “Apologia di Socrate”, “Ecuba” e “Orfeo” che debuttano al teatro Olimpico di Vicenza prodotti dall’associazione culturale Tema Cultura.

Nel 2019 Come direttrice artistica della compagnia IF Prana partecipa al bando produzioni della regione toscana con il progetto Poleis e debutta con tre spettacoli interconnessi fra loro: Mario ( sulla figura di Mario Tobino e il rapporto fra follia e normalità di cui cura la drammaturgia e la regia; “I sold my soul” di cui scrive anche la drammaturgia e cura la regia; e “Until84” creazione collettiva con Silvia Bennett, Manuela Serra, Alessandro Pallecchi Arena, Matteo Prosperi tutti prodotti da IF Prana con l’aiuto della Regione Toscana.


Andrea Cosentino 

Attore, autore, comico e studioso di teatro, Andrea Cosentino ha vinto il premio speciale UBU nel 2018.  È inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli “La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce” (spettacolo finalista “Premio Scenario” 1998); il ‘dittico del presente’ costituito da “L’asino albino” e “Angelica”, i cui testi sono stati pubblicati in ‘Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino “L’Apocalisse Comica”, Roma, Editoria e spettacolo, 2008’; “Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà, Primi passi sulla luna”, il cui testo è pubblicato da Tic edizioni; “Not here not now, Lourdes”, spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci; “Trattato di economia”, in collaborazione con Roberto Castello; “Kotekino riff”. 

Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione “AUT-AUT” (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva “Ciro presenta Visitors” (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. E’ promotore del “PROGETTO MARA’SAMORT”, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne.